Piazza Stesicoro a Catania


Piazza Stesicoro a Catania

Luca Aless - CC4.0

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 Piazza Stesicoro - Catania (CT)

Piazza Stesicoro, che deve il suo nome al poeta greco Stesicoro il cui sepolcro si trovava qui in epoca romana, è attraversata e divisa in due dalla strada principale del centro, la via Etnea. Le due parti della piazza hanno stili architettonici differenti. A est troneggia al centro il monumento dedicato al compositore Vincenzo Bellini. Alle spalle del monumento a Bellini, alla fine degli anni cinquanta, furono abbattuti tutti gli edifici esistenti e fu realizzato l’attuale Corso Sicilia, ai cui lati si trovano i principali edifici finanziari della città. Dall’altro lato della piazza, sotto il manto stradale, a circa dieci metri di profondità, è visibile una parte dell’Anfiteatro romano riportato alla luce agli inizi del XX secolo. Di fronte i resti dell’Anfiteatro si trova la Chiesa di San Biagio conosciuta anche come la Chiesa di Sant’Agata alla Fornace, dal nome della reliquia custodita all’interno, e di fianco in posizione più elevata rispetto alla piazza c’è il Palazzo della Borsa, oggi sede della Camera di Commercio di Catania. A nord, rispetto all’Anfiteatro romano si trova il settecentesco Palazzo Tezzano, sede del tribunale fino al 1953.
L’Anfiteatro Romano di Catania è un grandioso monumento romano, secondo per grandezza solo al Colosseo, la cui circonferenza esterna dovrebbe misurare circa 300 metri, ed è quasi totalmente coperto dalle moderne costruzioni. La grandiosità del monumento è infatti percepibile solo dai resti delle mura visibili in due traverse della via Manzoni. Si ritiene che l’anfiteatro sia stato completato durante il II secolo d. C. È certo, invece, come attestano gli storici, che già al tempo di Teodorico (494 – 526 d.C.) l’anfiteatro era in stato d’abbandono, e che i catanesi chiesero all’imperatore il permesso di utilizzarne le pietre come materiale di costruzione. Fu fonte di materiale edilizio anche per il re Ruggero, nel 1091, la pietra lavica dell’anfiteatro fu usata per la costruzione della Cattedrale di Sant’Agata e la realizzazione dell’antica cinta muraria. Il monumento “sotterraneo” è ben conservato ed oggi è visibile, affacciandosi da Piazza Stesicoro, sotto il manto stradale.
Il Monumento a Vincenzo Bellini a Catania fu realizzato dallo scultore Giulio Monteverde, su commissione del comune di Catania, ed inaugurato il 21 settembre del 1882. La statua sembra quasi posta in una posizione "strategica", in quanto durante i giorni di festa dedicati alla patrona della città di Catania, Sant'Agata, proprio quando il fercolo si trova in Piazza Stesicoro, lo stesso Vincenzo Bellini sembra volgere lo sguardo verso la Santa, quasi ad omaggiarla. Si narra infatti che lo stesso compositore catanese, durante la sua giovinezza, fosse molto devoto alla Santa. Il monumento, completamente in marmo bianco, ha base quadrata ed è alto quindici metri. Il basamento ha forma di parallelepipedo alta circa tre metri. Su questa base poggiano sette gradini, ad indicare le note musicali, che salgono a tronco di piramide. Alla sommità della scala si innalza una colonna a forma quadrata sulla cima della quale è posta una statua di Vincenzo Bellini seduto su di una sedia. Ai quattro lati della colonna sono poste quattro statue come allegoria delle sue quattro opere più celebri: Norma, I puritani, La sonnambula e Il pirata. Una cancellata bassa in ferro battuto fa da contorno al monumento.
La Chiesa di San Biagio a Catania, detta anche chiesa di Sant'Agata alla Fornace, fu costruita nel XVIII secolo dopo il tremendo terremoto del 1693. Il luogo in cui è stata eretta è, secondo la tradizione, il luogo in cui era ubicata la fornace in cui Sant'Agata subì il martirio. La facciata della chiesa è dell'architetto Antonino Battaglia, che ha progettato altre chiese di Catania dopo il terremoto del 1693, in stile neoclassico con colonne binate che sostengono un timpano triangolare. L'interno è ad una sola navata molto lineare e sobrio. Sull'altare maggiore una tela settecentesca dell'Addolorata, talvolta sostituita da una statua della Madonna. Ingegnoso l'artificio dell'altare maggiore, arricchito da volute e colonne e dalle statue di san Giovanni Evangelista e santa Maria Maddalena. Ogni anno dalla Chiesa di Sant’Agata alla Fornace, il 3 febbraio hanno inizio i festeggiamenti religiosi per la Patrona della città con la processione dell’offerta della cera alla Santa, detta anticamente la “processione della luminaria”. Il Palazzo della Borsa a Catania venne progettato dall'architetto Vincenzo Patanè come sede del Consiglio provinciale dell'economia corporativa ed inaugurato il 29 ottobre 1933. Il palazzo, a tre piani, nella sua facciata principale su piazza Stesicoro, è costituito da un pianoterra dal soffitto molto alto e da due piani con finestre a sesto semicircolare. Questo espediente fu necessario per risolvere il problema relativo al fatto che l'edificio è stato costruito su un terreno in forte pendenza: alla sommità della salita di San Giuliano ha soltanto due piani dei quali uno terreno. Vi si accede da una scalinata in pietra lavica e la facciata principale è interamente rivestita con pietra bianca locale e decorata con elementi architettonici. L'ingresso principale, ad angolo, è contornato da due colonne che sorreggono il balcone del primo piano. Tutte le aperture del pianoterra sono protette da artistiche inferriate in ferro battuto. La grande finestra al primo piano, sopra l'ingresso principale, è sormontata da un timpano spezzato sormontato dallo stemma di Casa Savoia, regnante ai tempi della costruzione del palazzo. Anche le altre finestre al primo piano, dotate di balaustre, sono sormontate da timpani, sia interi che spezzati. Il secondo piano ha finestre senza archi ed è sormontato da un cornicione. Tutto l'edificio è impreziosito da lesene bugnate.
Il Palazzo Tezzano a Catania fu costruito a partire dal 1709 su di un terreno di proprietà del conte e medico Niccolò Tezzano. Venne poi da lui donato alla città di Catania, allora duramente ferita dal terremoto del 1693 per allocarvi l'ospedale di San Marco. Dopo il trasferimento dell'ospedale intorno al 1880, palazzo Tezzano rimase sede del Tribunale fino alla costruzione della nuova sede di Piazza Giovanni Verga ultimata ed inaugurata nel 1953. All'interno di esso, attualmente, ha sede l'Archivio Ceramografico dell'Università degli Studi di Catania, costituito da un corpus di migliaia di schede di riproduzioni di vasi attici editi ed inediti di tutta Europa. L'edificio, di imponente aspetto, è di forma quadrangolare con cortile interno che la costruzione contorna formando una "U" con l'interruzione a nord. Vi si accede dalla piazza Stesicoro attraverso un ampio portone principale, posto al centro del prospetto principale, sovrastato da un balcone monumentale sopra al quale torreggia un orologio. Il prospetto è simmetrico ed è diviso nel senso dell'altezza da false colonne in pietra chiara che contrastando con il tono grigio basalto dell'intonacatura creano una suddivisione in cinque unità architettoniche per lato.

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