Grotte dell'Etna


Grotte dell'Etna

Giuseppe Scandura


All’interno del Parco dell’Etna sono state censite oltre 250 grotte.
Le grotte dell’Etna sono grotte a scorrimento lavico, delle formazioni naturali che si creano durante l’eruzione: man mano che il magma scorre si verifica il raffreddamento della parte esterna, dove il flusso si riduce fino ad annullarsi, mentre nella parte interna il magma, ancora allo stato fluido, continua a scorrere svuotando il tunnel che si è viene a creare.
La maggior parte di queste grotte, con lunghezze che vanno da 50 metri fino ad 1 km, e diversi metri di profondità, sono visitabili ma è consigliato farlo sempre con una guida esperta. Tra le grotte presenti sull’Etna di particolare interesse sono: La Grotta dei Lamponi, la Grotta dei Rotoli, la Grotta dei Ladroni, la Grotta di Serracozzo, la Grotta di Coruccio, la Grotta del Gelo, la Grotta dei Tre Livelli e la Grotta delle Palombe.

La Grotta dei Lamponi è una delle più importanti e lunghe grotte dell’Etna. La sua scoperta è avvenuta nel 1965 da parte di alcuni volontari del C.A.I di Linguaglossa, sulla spettacolare lava dei Dammusi del 1614. Il nome è legato alla presenza di una ricca vegetazione di lamponi che gli esploratori trovarono al suo ingresso.

La Grotta dei Rotoli si è formata dall’eruzione del 1865. La grotta, che purtroppo a causa di alcuni crolli è divisa in più sezioni, presenta i caratteristici rotoli di lava, pendenti di lava ed una fitta presenza di lamine nelle pareti laterali.

La Grotta di Serracozzo è un tunnel di scorrimento lavico creato durante l’eruzione del 1971. La sua lunghezza è di circa 350 metri, ma la sua particolarità si può notare nel tratto a monte dove é contenuta nella fessura eruttiva. In questo tratto la grotta assume una sezione a forma di serratura con una altezza di parecchi metri.

La Grotta dei Ladroni era anticamente utilizzata come “niviera", per la raccolta della neve che veniva venduta durante l'estate. Ciò è testimoniato anche dalla presenza di gradini scavati nella pietra lavica che consentono di visitarla comodamente. Il nome della grotta è legato ad un racconto popolare che narra di un gruppo di banditi che nella seconda metà del XVIII secolo si rifugiarono dentro la grotta. Alcuni tratti della grotta consentono di stare in piedi al proprio interno, mentre in altri punti occorre procedere carponi. Da un foro nel soffitto nasce una betulla, le cui radici affondano nella pietra lavica. L'ingresso si trova lungo la strada che da Fornazzo arriva al rifugio Citelli, a poche decine di metri dalla strada.

La Grotta di Corruccio è una cavitá contenuta in parte nella bocca effusiva dell'apparato eruttivo di Monte Corruccio, ed in parte nella colata lavica. Un imponente crollo della volta, dove é stata costruita una scala in pietra, separa la grotta in due parti. Il tratto piú a monte presenta una volta ogivale a sesto molto acuto ed un pavimento di lava a superficie unita,il tratto a valle presenta una sezione trapezoidale con pavimento di sabbia vulcanica e pietrame nella porzione iniziale e di lava a superficie unita a grosse corde nella porzione terminale.

La Grotta del Gelo è caratterizzata dall'avere all'interno del ghiaccio perenne, ed è resa ancor più suggestiva dalla presenza di stalattiti e stalagmiti di ghiaccio. La grotta è considerata il ghiacciaio perenne più meridionale d'Europa. La grotta si trova a 2030 metri d'altitudine nel territorio di Randazzo e si è formata durante l’eruzione del 1614. In estate la grotta è facilmente accessibile, nonostante siano necessarie 5 ore di cammino per raggiungerla. In inverno il suo ingresso è spesso nascosto dalla neve, che lo copre totalmente.

La Grotta dei Tre Livelli, scoperta per caso durante i lavori di sbancamento per la costruzione della strada Zafferana-Rifugio Sapienza, si è formata durante l’eruzione del 1792. Il movimento di una ruspa fece crollare il tetto della grotta in un punto nel quale essa si suddivideva in ben tre gallerie sovrapposte. Da qui il nome che le fu attribuito inizialmente e con cui ancora oggi è indicata. Solo il livello più basso dei tre è il vero e proprio tunnel di scorrimento, e nel tratto a valle porta, anche se separata da un breve diaframma di lava, a un’altra grotta denominata KTM, che fa parte dello stesso sistema di scorrimento lavico.

La Grotta delle Palombe è una profonda frattura formatasi all'interno di uno dei coni dell'eruzione del 1669, nei Monti Rossi di Nicolosi. Questa cavità lasciata dal magma che rifluiva all'interno della frattura del predetto cono è oggi visitabile ma solo da speleologi esperti.

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