Leggenda di San Pellegrino e il Drago


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La leggenda di San Pellegrino e il Drago narra la storia dell'arrivo del Santo a Caltabellotta e di come questi scacciò il paganesimo con le sue gesta coraggiose.
Si narra che nella città di Triocola, antico nome di Caltabellotta, in una grotta dell'alta rupe in cui oggi sorge l'eremo di San Pellegrino, dimorasse un drago. Per placare la sua fame gli abitanti del villaggio dovevano consegnare regolarmente in sacrificio un bambino estratto a sorte tra i loro figli.
Secondo la leggenda fu proprio San Pietro a inviare San Pellegrino sulla terra per cristianizzare l'antica Caltabellotta. Durante l'arrivo del Santo nel paese un bambino era stato predestinato ad essere pasto del drago. Pellegrino portò il bimbo sulla rupe e quando il drago aprì la bocca per divorarlo lui gli conficcò in gola il suo bastone e lo uccise, liberando Triocola da questa maledizione. Il bimbo fu chiamato Liberato. Pellegrino rimase a vivere come eremita proprio sulla rupe. Ecco perché oggi ci sono due grotte: la grotta del male o grotta del drago, dove secondo la leggenda sarebbe stato ucciso il drago, e la grotta del bene o grotta del Santo, dove dimorava Pellegrino.

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