Storia di Porta Serisso a Trapani


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Porta Serisso prende il nome dal mercante Serisso che pose sulla porta la testa mozzata della moglie colpevole di averlo tradito.
Il ricco mercante trapanese Felice Serisso abitava nei pressi di porta Ossuna e si era arricchito grazie alla compravendita degli schiavi. Un giorno portò in casa uno schiavo turco il quale si invaghì della moglie e fu corrisposto. I due decisero così di fuggire in Tunisia. Lo schiavo organizzò una rivolta con altri schiavi del luogo e tra i prigionieri che essi catturarono nella rivolta vi era anche il suo padrone Felice Serisso. Il turco e la moglie del mercante presero Serisso al proprio servizio, fingendo di non conoscerlo, e gli imposero il nome di Alì. L’uomo, vedendosi prigioniero dello stesso uomo di cui era stato suo schiavo e della sua stessa moglie, meditò una terribile vendetta: assalì lo schiavo con un pugnale uccidendolo e con la sciabola dello schiavo recise la testa della moglie. Pose la testa in un sacco e fece ritorno a Trapani. Appese la testa nella porta della città come monito per le mogli che tradiscono i propri mariti e condusse una vita ritirata e cristiana. Dopo la sua morte volle che la sua casa si convertisse in Chiesa sotto titolo di Gesù e di Maria.
Un'altra versione della storia vuole che egli tornò a Trapani con una donna turca che divenne sua moglie, con la quale visse felicemente.

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