L'Impronta di Sant'Agata e del Diavolo


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A Mascali, nella contrada “a pidata di Sant’Aita”, “l’impronta di Sant’Agata”, si narra che Sant'Agata lasciò la sua impronta.
Secondo la leggenda, un giorno la giovane catanese attraversando il territorio di Mascali, nel territorio di Acireale, si arrestò di colpo alla vista del diavolo che cercava di tentarla. Sant’Agata chiese immediatamente l’aiuto dell’Altissimo ed anche il diavolo si bloccò prima di fuggire atterrito. Di questo incontro restarono impresse sulla lava due impronte: una di forma umana, la pedata di sant’Agata, l’altra arrotondata come quella del piede di un cavallo, la pedata del diavolo. Su una traversa di via Rogatuso, alla fine di via Pedata sant’Agata, è presente un altarino con un’immagine ottocentesca della santa catanese. Questo altarino indica il luogo dove, scavata nella roccia è possibile ammirare le due singolari impronte. In Sicilia vi sono altri racconti analoghi relativi alla “pedata di Sant’Agata”: un primo racconto a Catania, nella chiesa di Sant’Agata al Carcere, e un secondo racconto a Palermo, legato alle presunte origini palermitane della Santa.

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