Festa della Madonna degli Ammalati
Ogni anno a Misterbianco, la seconda domenica di settembre, si svolge la festa della Madonna degli Ammalati. Si tratta di una celebrazione religiosa ma anche storica poichè rievoca l'eruzione del marzo 1669 che distrusse l'antico abitato. In quell'eruzione si salvò solo la campana della Chiesa Madre, che fu poi rifusa nell'Ottocento.
I festeggiamenti hanno inizio il giovedì sera con il trasporto della Campana, dalla casa della Famiglia Bruno, nei pressi della Chiesa Madre, alla Chiesa di San Nicolò.
Il venerdì mattina ha luogo il tradizionale “viaggio della campana”: prima dell'alba una processione di fedeli accompagna la campana fino al santuario della Madonna degli Ammalati, che dista circa cinque chilometri dall'attuale centro di Misterbianco. Questo viaggio rievoca l’esodo per sfuggire al fuoco dell’Etna del 1669. Durante la fuga gli abitanti si fermarono ai piedi di un albero d’ulivo e vi appesero la pesante campana dell’antica Matrice, affinché con i suoi rintocchi aiutasse a raccogliere la gente che vagava nelle campagne. Oggi quell'albero è noto come "laliva 'mpttata".
I festeggiamenti si concludono la domenica con la processione per le vie cittadine del quadro della Vergine, donato negli anni Trenta dai reduci della guerra. Durante i festeggiamenti viene eseguita dagli abitanti la tradizionale "Cantata", un inno alla Vergine, sia nel piano antistante il santuario che di sera durante il corso della processione.
I festeggiamenti hanno inizio il giovedì sera con il trasporto della Campana, dalla casa della Famiglia Bruno, nei pressi della Chiesa Madre, alla Chiesa di San Nicolò.
Il venerdì mattina ha luogo il tradizionale “viaggio della campana”: prima dell'alba una processione di fedeli accompagna la campana fino al santuario della Madonna degli Ammalati, che dista circa cinque chilometri dall'attuale centro di Misterbianco. Questo viaggio rievoca l’esodo per sfuggire al fuoco dell’Etna del 1669. Durante la fuga gli abitanti si fermarono ai piedi di un albero d’ulivo e vi appesero la pesante campana dell’antica Matrice, affinché con i suoi rintocchi aiutasse a raccogliere la gente che vagava nelle campagne. Oggi quell'albero è noto come "laliva 'mpttata".
I festeggiamenti si concludono la domenica con la processione per le vie cittadine del quadro della Vergine, donato negli anni Trenta dai reduci della guerra. Durante i festeggiamenti viene eseguita dagli abitanti la tradizionale "Cantata", un inno alla Vergine, sia nel piano antistante il santuario che di sera durante il corso della processione.
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Fonti
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