Forte del Santissimo Salvatore a Messina


Forte del Santissimo Salvatore a Messina

Hajotthu - CC3.0

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 Via Ranieri - Messina (ME)

Il Forte San Salvatore di Messina è ubicato nel centro urbano della città, all'estremità della zona falcata, sotto la stele della Madonna della Lettera.
ll Forte San Salvatore, simbolo indiscusso della storia messinese dalla metà del 1500 in poi, sorge in uno dei luoghi più importanti della città, occupa un'area strategica di grande rilevanza e di suggestivo impatto visivo.
Il forte deve il suo nome alla preesistenza del monastero del Santissimo Salvatore, convento basiliano la cui fondazione si attribuisce nel 1086 al Conte Ruggero che su quel luogo aveva trovato suoi partigiani uccisi. Per ordine di Carlo V il monastero fu demolito per poter fortificare l'accesso al porto e ricostruito nell'area oggi occupata dal Museo Regionale.
Nella parte più estrema della zona falcata sorgeva la Torre di Sant’Anna che svolse un ruolo fondamentale durante l'assedio della città da parte degli Angioini nella guerra del Vespro del 1282. Con la costruzione del forte nel 1546, la torre viene inglobata nella nuova struttura progettata da Antonio Ferramolino da Bergamo; si procedette all'eliminazione degli edifici medievali e allo sgombero dei monaci; la chiesa, inizialmente risparmiata fu in gran parte distrutta dallo scoppio della polveriera nel 1549, e in seguito gradualmente abbandonata.
La costruzione del forte San Salvatore fu il primo passo per la fortificazione di tutta la zona falcata, determinandone un uso esclusivamente militare che ancora oggi vieta uno dei più bei luoghi di Messina ai suoi cittadini. Nel 1934 sulla punta estrema fu posta la stele della Madonnina del Porto.
All'interno del Forte sono stati ubicati alcuni reperti recuperati dopo il terremoto del 1908, che testimoniano la storia della Zona Falcata del Porto di Messina: una lapide commemorativa dei Moti del 1848; uno stemma dell'Autorità Marittima del Regno sabaudo; una lapide istitutiva dell'ampliamento del porto franco nel 1852 ad opera di Ferdinando II di Borbone; ed alcuni cannoni dell'epoca.
All’interno del forte è inoltre allestita una mostra dedicata ai “Miti e correnti dello Stretto”, formata da una collezione di 44 pezzi originali che vanno dal 1600 fino alla fine del 1800, suddivisi tra carte nautiche, stampe antiche e litografie.
E’ presente inoltre la Sala Storica del Nucleo Supporto Logistico che ripercorre la storia della zona falcata del Porto di Messina dal periodo medievale fino al secondo conflitto mondiale, attraverso pannelli didattici formati da documenti, riproduzione di antiche stampe e fotografie.
Infine la Sala Storica dei Fari e dei Segnalamenti illustra la storia dei Fari della Sicilia attraverso i secoli, la loro utilità e funzionalità nel contesto dell'ausilio alla navigazione, la struttura, le tecniche di costruzione, i progetti e l'evoluzione tecnologica dei metodi e dei modi di illuminazione. La mostra presenta una sezione dedicata alla figura del Guardiano del Faro con la tipica stanza da lavoro, con testimonianze, oggetti e ricordi del passato ed una sezione è dedicata all'evoluzione tecnologica della Lanterna dove sono esposte antiche apparecchiature appartenute ai sistemi di illuminazione dei fari, corredate da pannelli descrittivi e informativi.

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