Castello di Caccamo


Castello di Caccamo

Peppesev - CC3.0

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 Corso Umberto I - Caccamo (PA)
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Il Castello di Caccamo è uno dei migliori esempi di architettura medievale in Sicilia.
Il Castello si erge, maestoso, su una grande rupe che domina la valle del fiume San Leonardo. Il primo impianto del Castello fu, molto probabilmente, una torre di avvistamento ma nel corso dei secoli successivi la struttura è stata gradualmente trasformata divenendo uno dei manieri appartenuto alle più nobili e potenti famiglie siciliane: i Chiaramonte, i Prades, i Cabrera, gli Henriquez, gli Amato, i De Spuches...
Nel 1094 la città di Caccamo venne concessa in feudo a Goffredo de Sagejo, signore normanno venuto in Sicilia al seguito di Ruggero. Si devono probabilmente a lui le prime decisive trasformazioni del castello che fu reso più forte ed inespugnabile. La fortezza divenne così inespugnabile tanto da essere scelta da Matteo Bonello e dai suoi compagni come rifugio, dopo il fallimento della così detta “congiura dei baroni”. Dopo Bonello, altre nobili famiglie hanno abitato il castello: la nobile famiglia palermitana dei Chiaramonte, a cui si deve un ulteriore ampliamento del castello, la costruzione di alcune torri, delle scuderie, del salone per le udienze ed del grande salone per le armi.
Nel XVII secolo, con la famiglia Amato, il castello perdette la sua funzione difensiva per divenire una residenza signorile. Il castello fu arricchito di terrazzi, monofore e bifore. La struttura attuale del castello prevede quattro torri esterne e tre torri interne a difesa di un giro di mura più ristretto: la torre Mastra, crollata in parte in seguito al terremoto del 1823, la torre Gibellina e quella della Fossa o del Dammuso.
Si accede al castello per una lunga salita a gradoni. All’ingresso, un bassorilevo in pietra di una mano che regge una bilancia ricorda il diritto baronale di amministrare la giustizia. Superato l’ingresso, seguono le antiche scuderie a sinistra e il corpo di guardia sulla destra, infine si raggiunge il terrazzo panoramico su cui sorge la piccola cappella di corte. Dalla terrazza un arco conduce alle carceri. In alcune celle sono presenti numerosi graffiti e dipinti realizzati dai detenuti. Vi è inoltre una stanza con una botola nel cui fondo dovevano esserci delle lame che infliggevano la morte del malcapitato.
Il grande atrio con il portale seicentesco immette quindi nella grande sala della famigerata congiura di Bonello e degli altri ribelli. Il piano nobile si sviluppa in senso longitudinale e termina con due terrazze che avevano funzioni di vedetta: una serviva al controllo dell’antico ingresso e l’altra a controllare le vie esterne. I tetti lignei dei vari ambienti sono decorati con motivi floreali in stile barocco e risalenti, probabilmente, alla prima metà del ‘600.
Al castello di Caccamo sono legate due leggende: la leggenda della monaca vestita di bianco e la leggenda del castello di Caccamo.

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