Museo Palazzo Mirto
Palazzo Mirto a Palermo è uno splendido palazzo del XVIII secolo che è stato la residenza della famiglia Filangeri a partire dal 1594. Nel 1982 il palazzo, con tutti i suoi arredi e le collezioni di oggetti d’arte, è stato donato alla Regione Siciliana e trasformato in museo.
Il palazzo ingloba nelle sue originarie strutture, un nucleo di antiche case appartenute un tempo ad una nobile e ricca famiglia di origini pisane, i Resolmini. L’attuale configurazione del palazzo rispecchia, in grandi linee, quella voluta dal principe Bernando Filangeri nel 1793.
L’accesso al palazzo avviene tramite un portale sormontato da due vasi ornamentali e da uno stemma in pietra recante le armi dei Filangeri.
Al piano terra dell’edificio, oltre agli ambienti di servizio quali scuderie, rimesse per le carrozze, cucine, magazzini, si trova la cavallerizza, le scuderie più importanti dei palazzi nobiliari. Essa consiste in un grande ambiente coperto da volte a crociera, percorso da un doppio colonnato in pietra grigia che forma un lungo corridoio centrale che termina con una grande vasca di pietra, l’ abbeveratoio. Ai lati si trovano gli eleganti box per i cavalli, con mangiatoie in ferro battuto e in pietra scolpita. Su ciascuno dei box è ancora leggibile la targhetta con il nome del cavallo.
L’accesso al primo piano avviene da una porta sormontata da una pensilina ottocentesca in ferro dipinto e uno scalone in marmo rosso conduce al pianerottolo di accesso ai locali del piano nobile.
Tra le varie sale presenti al piano nobile le più rappresentative sono il “salone degli arazzi” e il “salone del baldacchino”. Il salone degli arazzi, un tempo era la stanza da letto dei principi Filangeri, presenta tappezzerie in seta ricamata e mobilio in stile impero. Il “salone del baldacchino” ha le pareti interamente rivestite da pannelli ricamati a “pittoresco”, con scene della Gerusalemme liberata, molto rari e di fattura siciliana. Al centro della volta troviamo il grande affresco di Elia Interguglielmi nel 1795, che rappresenta “la gloria del Principe Virtuoso”. Al centro del salone si erge il tronetto principesco dove solitamente sedeva il principe nei ricevimenti ufficiali e alle spalle di questo un grande arazzo con baldacchino, raffigurante la presa della città persiana di Arimaze da parte di Alessandro Magno. Il salone si affaccia su un grande terrazzo dove si trova una suggestiva fontana barocca formata da una grotta artificiale di rocce spugnose decorata da conchiglie, fiancheggiata da due voliere.
Il secondo piano del palazzo, quasi completamente visitabile, era destinato alla vita quotidiana della famiglia, si compone di stanze più intime, ma comunque arredate con eleganza e gusto.
