Castello di Donnafugata a Ragusa
Il Castello di Donnafugata è una sontuosa dimora nobiliare del tardo '800 che si trova nel territorio di Ragusa. La dimora dominava i possedimenti della ricca famiglia Arezzo De Spuches.
La prima costruzione del castello, edificato sulla vecchia struttura di una torre duecentesca , si ritiene sia avvenuta nel XIV secolo per volere dei Chiaramonte, conti di Modica.
Il termine "Donnafugata" viene tradizionalmente legato alla leggenda Bianca di Navarra, la “donna fuggita” dal castello. Tale interpretazione ha scarso valore storico perchè la costruzione del castello è successiva alla leggenda. Si ritiene infatti che “Donnafugata” derivi del termine arabo “Ayn al-Ṣiḥḥat” , ossia “Fonte della Salute”, che in siciliano diviene Ronnafuata, da cui la denominazione attuale.
Il palazzo copre un'area di oltre 7500 metri quadrati distribuiti su 3 piani. L’edificio realizzato in stile neogotico è coronato da due torri laterali. L'ingresso è costituito da un ampio cortile di campagna fiancheggiato da antiche case rurali. La facciata, in stile gotico, è orlata da merli al di sotto dei quali si trova un'elegante galleria con coppie di colonnine ricche di capitelli e delle finestre in stile gotico. Nella parte sottostante alla galleria si ammirano otto finestroni bifori a sesto acuto che danno in un'ampia terrazza delimitata da una balaustra coronata da otto vasi.
Il castello conta oltre 120 stanze, di cui una ventina sono oggi fruibili ai visitatori, e vi si accede mediante una grande scalinata monumentale in pietra-pece ornata da statue neoclassiche. Al Piano nobile si trova: il Salone degli Stemmi alle cui pareti sono dipinti i simboli delle famiglie più potenti di Sicilia; il Salone degli Specchi ricoperto di splendidi affreschi; le Sale del Biliardo e della Musica; la stanza da letto nella quale sarebbe stata rinchiusa la principessa Bianca di Navarra, con un bel pavimento in pietra pece e bianco calcare; la Stanza delle Signore e il Fumoir dove sono presenti pregevoli decorazioni.
Il parco del Castello, che conta oltre 1500 specie vegetali, è caratterizzato da maestosi ficus e piante esotiche, statue, fontane, stemmi araldici, vasi di terracotta provenienti da Caltagirone, e sedili in pietra. Sono presenti inoltre diversi luoghi creati per allietare e divertire gli ospiti, come il tempietto circolare, la coffee house, alcune grotte artificiali dotate di finte stalattiti o il particolare labirinto in pietra, “u Pirdituri”, costruito nella tipica muratura a secco del ragusano e sorvegliato all'ingresso da un soldato di pietra. Il labirinto riproduceva la forma trapezoidale del labirinto inglese di Hampton Court, situato vicino a Londra, che probabilmente il Barone aveva visto durante uno dei suoi vari viaggi. Sui muri del tracciato si stendevano siepi di rose rampicanti che impedivano la vista e impedivano lo scavalcamento delle corsie.
Nei sotterranei del palazzo è inoltre ospitato il museo del costume Mudeco.
Il castello è una delle più utilizzate location della fortunata serie televisiva Il commissario Montalbano, tratta dai romanzi dello scrittore Andrea Camilleri. Inoltre nel castello sono state girate anche alcune scene del film I Vicerè, di Roberto Faenza, tratto dall’omonimo romanzo di Federico De Roberto.