Ruderi di Entella a Contessa Entellina
I resti della mitica città di Entella sorgono sulla Rocca di Entella. La città di Entella è di origine elima, fu fondata nel VI secolo a.C. dagli scampati alla guerra di Troia che in Sicilia fondarono tre roccaforti: Erice, Segesta ed Entella. Entella fu un importante centro urbano e costituì l’ultima roccaforte della resistenza musulmana alla penetrazione latina nell’isola. Fu distrutta da Federico II nel 1246.
Il cima alla rocca si trova il vastissimo pianoro di Entella dove si sviluppò l'insediamento urbano. Al margine sud dell’area di Entella, nel punto da cui si dipartono i due valloni in cui si articola il pianoro di Entella, in posizione dominante e abbastanza centrale rispetto all’abitato si trovano invece i ruderi di un castello di epoca araba-normanna. Lungo i pendii della rocca sono invece presenti le bellissime tombe a fossa della necropoli. Purtroppo nell'area sono presenti solo ruderi ma l’imponenza dei monoliti superstiti testimonia il passato glorioso del sito.
Nel castello di Entella la presenza muri di limitato spessore, inglobati dalle murature successive di spessore maggiore, testimoniano la preesistenza di un edificio abitativo non fortificato ad un solo piano, databile probabilmente entro l’XI secolo. Con l’erezione del grande muro di cinta, la struttura raggiunge poi le dimensioni definitive, alterate solamente con l’aggiunta del corpo di guardia e del torrione di accesso. All'interno del cortile del castello si trovano tracce di un’interessante cisterna con volta a botte.
In un ampio pianoro, poco sotto il castello, si trovano i resti dell’agorà della città. Si vedono pochi ruderi di un quello che è stato identificato come il mercato cittadino dove sono presenti diversi vani separati tra loro, le botteghe. E’ la struttura meglio conservata dell’Entella del V secolo a.C..
Tra i reperti rinvenuti nell'area archeologica di Entella di notevole interesse sono i cosiddetti "Decreti di Nakone", tavolette bronzee redatte nel III secolo a.C., allo scopo di suggellare e disciplinare la ricomposizione di un conflitto che aveva colpito la città, oggi conservate al museo archeologico di Palermo.
