Piazza Duomo di Siracusa


Piazza Duomo di Siracusa

Palickap - CC4.0

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 Piazza Duomo - Siracusa (SR)

Piazza Duomo a Siracusa concentra lungo il suo perimetro grandiosi monumenti che vanno da antichi templi e chiese preziose ad eleganti palazzi nobiliari.
Il fulcro della piazza è il Duomo, una delle migliori testimonianze barocche di Siracusa, che ingloba al suo interno il grandioso tempio di Atena.
La piazza del Duomo nasconde dei tesori anche al di sotto della sua superficie: il tempio di Artemide e l’ipogeo di Piazza Duomo. Sulla piazza del Duomo si affaccia anche la Chiesa di Santa Lucia alla Badia, al cui interno è possibile ammirare un quadro del Caravaggio.

Tanti sono i palazzi storici che affacciano sulla piazza, come il barocco Palazzo Beneventano dal Bosco, il Palazzo Arezzo della Targia, il Palazzo Borgia del Casale, il Palazzo del Vermexio, il Palazzo Arcivescovile, il Palazzo della Sovraintendenza ai beni culturali. 

Il Palazzo Beneventano del Bosco di Siracusa fu costruito nel ‘400 dalla famiglia Arezzo e fu sede della Camera Reginale e del Senato della città. L’aspetto attuale dell’edificio si deve al barone Guglielmo Beneventano che nel 1778, su disegno dell’architetto Luciano Alì, rinnovò l’edificio. Oggi il palazzo è l’esempio più rappresentativo di arte barocca ad Ortigia.
L’edificio si divide in tre ordini orizzontali. Il portale d’ingresso si trova tra quattro colonne corinzie che sorreggono il balcone sovrastante. Al centro della facciata vi è una lapide che ricorda che nel 1806 il re di Borbone, Re Ferdinando III, passò da qui. All’interno della residenza vi è un elegante cortile in stile barocco, attorniato da finestre e da un porticato a tre arcate. Dal terrazzo si può ammirare la splendida pavimentazione del cortile con un acciottolato bianco e nero.
Gli interni sono riccamente decorati: gli stucchi sono del palermitano Gregorio lombardo, gli affreschi e le pitture dei sopraporte sono di Ermenegildo Martorana, i cristalli furono fatti venire da Malta e Venezia.
Il palazzo è anche noto per aver ospitato l’ammiraglio Nelson all’epoca delle battaglie napoleoniche.

Il Palazzo Arezzo della Targia di Siracusa è un edificio nobiliare ubicato a fianco del palazzo Beneventano del Bosco. Fu fatto edificare dalla famiglia nobiliare Arezzo, baroni che avevano dei possedimenti presso la contrada Targia.
Il palazzo ha una forma curvilinea poiché segue la forma ellittica della piazza. La struttura del Palazzo è delimitata da dieci pilastri in stile merlato, ha quattro portali, ognuno dei quali è separato da finestre. Una seconda entrata del palazzo, diversa da quella principale, mostra un grande portone arcuato in stile barocco, affiancato da due balconi rinchiusi in ferro battuto. Al piano superiore vi sono nove balconi anch’essi rinchiusi da inferriate e sopra di essi vi sono delle travi lavorate con la pietra iblea.

Il Palazzo Borgia del Casale di Siracusa fu costruito nel 1760, come riportato nell’iscrizione sull’arco dell’androne, da Giuseppe Maria Borgia, antica Casa patrizia siracusana, il cui stemma di famiglia è presente sopra il portale. Il nome del palazzo deriva dal fatto che la famiglia Borgia veniva chiamata “del Casale” per il possedimento di un feudo nella zona Contrada Casale. L’attuale modello architettonico deriva dal restauro di un precedente edificio del 1396 di cui si trova traccia sia nei Dammusi che nel piano nobile.
Il piano nobile è il cuore di tutto l’edificio, le pareti sono affrescate con stucchi originali del 1700, ed è composto da 6 saloni con soffitti affrescati: la Stanza dello Stemma, il Salotto dei Viaggiatori, il Salotto delle Arti, il Salone di Amore e Psiche, il Salone degli Specchi, l’Alcova e il Cortiletto. E’ un luogo esclusivo per eventi di prestigio.

Palazzo Vermexio di Siracusa, detto anche Palazzo del Senato, oggi sede del Municipio, occupa l’angolo nord-est di piazza Duomo, parti delle fondazioni ricadono sui resti del tempio Artemision. Nel 1629 fu commissionato, dal Governo della città all’architetto siracusano di origine spagnola, Giovanni Vermexio, per sostituire l’antica sede della Camera Regionale di Siracusa.
L’edificio ha una pianta quadrata ed era un cubo perfetto, a metà altezza è diviso da un lungo balcone che separa i due piani. Il piano terra è impostato su schemi classici rinascimentali, con grandi finestre timpanate, le pareti bugnate in stile dorico-toscano e sono presenti anche accenni barocchi, dai mascheroni alle mensole. Il primo piano è in stile barocco. Nel prospetto le paraste, in stile ionico, si alternano a nicchie che erano destinate ad ospitare le statue marmoree dei reali di Spagna che non vennero mai completate. La struttura termina con una decorazione con festoni che corrono tra i capitelli e un cornicione sporgente.
L’attuale Municipio, nel suo atrio, ospita in un’ampia sala vetrata la settecentesca carrozza del Senato, ricca di decorazioni in stile barocco.

Il Palazzo Arcivescovile di Siracusa è la sede della Curia Vescovile Siracusana e del Seminario. In esso è custodita l’antica Biblioteca Alagoniana, voluta dal vescovo Alagona, in cui sono raccolti molti manoscritti sacri.
Il primo edificio risale all’epoca della denominazione sveva. Le tracce dell'antico palazzo sono visibili nel portico e in una piccola cappella interna all’edificio, entrambi di fondazione sveva, e dalle possenti volte a crociera che ricordano quelle del castello Maniace e del palazzo Bellomo.
La struttura attuale dell’edificio fu voluta dal vescovo Torres nel 1618 e fu realizzato su progetto dell’architetto Andrea Vermexio. Il suo progetto ha uno schema tardo-rinascimentale, con particolari costruttivi di derivazione spagnola. E’ probabile che il palazzo subì dei rimaneggiamenti in periodo aragonese vista la presenza di una trifora triloba emersa dal paramento murario del secondo cortile. Nel 1751 il progetto fu alterato dall’ingegnere francese Luigi Alessandro Dumontier, il quale aggiunse il secondo piano e trasformò in balconi le finestre. Il Vestibolo settecentesco fu costruito dal vescovo Trigona il quale fece riutilizzare dei tronchi di granito e di marmo di epoca romana e nel 1774 fece costruire nel portico che unisce i due cortili del palazzo, dieci colonne di granito egizio e altre due di marmo bianco.
Dato che i vari corpi dell’edificio sono nati in modo autonomo ed in epoche diverse, fu necessario metterli in comunicazione attraverso l’apertura di porte state aperte porte, costruzioni di corridoi e addirittura anche dalla creazione di un passaggio aereo.
Infine, da ammirare, nella parte destra dell’edificio lo splendido giardino mediterraneo che rimane separato dalla piazza da un muro abbellito con pinnacoli recanti la forma di una coppa.

Il Palazzo della Sovraintendenza ai beni culturali di Siracusa è anche noto con il nome di “Gabinetto Numismatico”, perché al suo interno ospita una mostra permanente di monete antiche.
Fu costruito nella seconda metà del 1800 in stile neoclassico, nell’area dove sorgeva il convento sconsacrato di San Giovanni di Dio, ormai demolito, che ospitava la sede del Museo Archeologico di Siracusa.
Il palazzo è a due piani, la facciata presenta un grande portone, nel piano terra ci sono grandi finestre rettangolari, nel primo piano cinque finestre a tutto sesto, intervallate da otto paraste, con capitello ionico.
Il Gabinetto Numismatico offre una ricca documentazione storica sull'evoluzione della moneta, dai primitivi mezzi di scambio, quali asce, punte di lancia, pezzi di bronzo, alle più antiche monete risalenti al V secolo a. C. Sono inoltre documentate la monetazione romana, bizantina, araba, normanna e aragonese per giungere ai conii della zecca di Palermo, prima della sua soppressione da parte del Re Ferdinando III.

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