Santuario Madonna delle Lacrime a Siracusa


Santuario Madonna delle Lacrime a Siracusa

Simone Tinella - CC4.0

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 Via del Santuario, 33 - Siracusa (SR)
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Il Santuario della Madonna delle Lacrime di Siracusa è stato eretto in ricordo del miracoloso evento che vide nel 1953, in un'umile abitazione di Siracusa, lacrimare una effige in gesso della Vergine Maria, posta al capezzale di due coniugi siracusani. L'evento miracoloso si ripetè dal 29 agosto al 1° settembre di quell’anno. Le lacrime, raccolte e sottoposte ad ogni tipo di analisi ed accertamenti medico-scientifici effettuati da una commissione medica nominata dalla Curia Arcivescovile di Siracusa, risultarono simili a quelle umane.
Il santuario è una monumentale struttura di forma conica alta 74 metri. La pianta circolare dell’edificio, dal diametro esterno di 80 metri, presenta 18 ingressi ed accoglie la chiesa inferiore o Cripta e la chiesa superiore o Santuario, la cui base è sostenuta da 22 travi di cemento armato.
All'interno della Chiesa inferiore, al centro, è situato l'altare maggiore, su cui impera il quadretto della Madonnina. Il Reliquiario esposto in una teca posta sull’Altare maggiore è il cuore del Santuario, perchè contiene le Lacrime di Maria.
Nelle navate laterali della cripta si ergono otto cappelle dedicate a Santa Lucia, a Sant'Agata, a San Corrado, ai SS. Pietro e Paolo, al Crocifisso, alla Santa Famiglia, a San Francesco d'Assisi e al Santissimo Sacramento. Ognuna di queste cappelle presenta rappresentazioni iconografiche di raffinata bellezza, realizzate in mosaico dalla scuola del Beato Angelico di Firenze. Di particolare interesse è il crocifisso posto all’ingresso principale della cripta, dipinto su legno di faggio opera dell’artista Francesco Scialfa, che lo ha intitolato il “Cristo della Luce”: dalle mani, dai piedi, dal capo, si sprigionano dei fasci di luce, una luce che richiama l’evento della risurrezione.
Accanto l’alatare maggiore si trova un reperto archeologico, un ipogeo bizantino-tardo antico, ovvero una camera sepolcrale, sotto il quale vi sono due ambienti greco-romani, non accessibili, vicino ai quali scorre un piccolo corso d’acqua.
La Chiesa Superiore è coperta da 22 enormi costoloni in cemento armato, disposti a raggiera e inframezzati da finestrature. Nella sommità esterna della struttura conica è situata una statua di bronzo della Madonna delle Lacrime, opera dello scultore Francesco Caldarella, circondata da una aureola ad elementi circolari e a raggiera. La pavimentazione dell'immensa navata, ad intarsi di marmi bianco di Carrara, grigio Billieli e nero Tarquinia, riproduce una stella.
Nel Santuario è custodito il Reliquiario, progettato da Biagio Poidimani, in cui sono conservati alcuni preziosi ricordi del prodigio della Lacrimazione. Esso poggia su un piede dalla base ottagonale ed è costituito da 3 piani sovrapposti: nel primo sono custoditi il lembo di un panno che ricopriva il quadro, la metà di un fazzoletto bagnato dalle lacrime e la fiala in cui furono raccolte le lacrime prelevate dalla Commissione dei medici il 1° settembre 1953 ed alcuni batuffoli di cotone; Nel secondo piano sono posti quattro pannelli che ricordano il miracolo; nel terzo piano, custodita da quattro angeli, sta l'urna di vetro che regge una delle fialette che servirono per l'analisi microscopica. In essa si conservano, ormai cristallizzate, le lacrime.
Nel santuario ha sede anche il Museo della Lacrimazione in cui sono esposti alcuni tra i doni più preziosi ed artistici fatti alla Madonnina e i pezzi collegati all’evento della Lacrimazione: la pipetta ed il vetrino utilizzati in laboratorio dalla commissione medica per effettuare le analisi chimiche; la croce di legno che guidò il primo pellegrinaggio della storia ai piedi della Madonna delle Lacrime; la scrivania sulla quale furono firmati gli atti ufficiali che attestano il prodigio della Lacrimazione.
Un altro spazio invece è dedicato al memoriale di San Giovanni Paolo II che visitò la Basilica della Madonna delle Lacrime in occasione della dedicazione del Santuario il 6 novembre 1994.

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