Tempio di Apollo a Siracusa
Il Tempio di Apollo di Siracusa è il tempio dorico in pietra più antico di tutta la Sicilia.
Il tempio risale al VI secolo a.C. ed ha una storia è stata piuttosto travagliata: divenne chiesa bizantina, moschea araba, basilica normanna e infine inglobato in una caserma spagnola, al tempo di Carlo V. L’edificio religioso fu riportato alla luce, casualmente, intorno alla metà del 1800.
Il tempio è stato voluto da Cleomenes, tiranno di Siracusa e fu costruita dall’architetto Epicles. La struttura originaria è un edificio molto allungato orientato a est come era prassi per tutti i templi greci, che poggia su poderose sostruzioni a gradini costruite con blocchi di arenaria. Il progetto originario prevedeva sei colonne frontali e 17 laterali con una pianta arcaica e le colonne ricavate direttamente da grandi blocchi monolitici. Una seconda fila di colonne sulla facciata orientale precedeva il vano antistante alla cella, il pronaos, caratterizzato dalla presenza di altre due colonne fra le testate dei muri perimetrali. La cella era suddivisa in tre navate da due file di 7 colonne, disposte su due piani. Dietro la cella, in posizione simmetrica rispetto al pronaos, si trovava l’adyton, un vano chiuso verso l’esterno.
Sul gradino più alto del lato orientale è incisa un’iscrizione sulla pietra, contemporanea alla costruzione del tempio e lunga circa 8 m: “Kleomene fece per Apollo, il figlio di Knidieidas, e alzò i colonnati, opere belle”. L’iscrizione permette di accertare la divinità cui il santuario era dedicato e, cosa assai rara, conoscere il nome dell’architetto.
Frammenti degli splendidi rivestimenti di terracotta policroma che decoravano all’esterno la parte alta del tempio rivestendone gli elementi lignei sono conservati nel Museo Archeologico Regionale Paolo Orsi.
I lati sud ed ovest conservano resti del muro di recinzione del santuario, il temenos. Ad una cinta di fortificazione di probabile età bizantina appartengono i resti di un muro e una torre, addossati al tempio, sul lato ovest.
