Castello Normanno di Paternò


Castello Normanno di Paternò

giomodica - CC3.0


Il Castello Normanno di Paternò, del quale oggi rimane solo la torre principale, il dongione, era una complessa, la maggiore rispetto il Castello di Adrano e il Castello di Motta Sant’Anastasia, gli altri due dongioni esistenti nella Valle del Simeto. Il castello è orientato secondo i punti cardinali, caratteristica che attribuisce al castello anche la valenza di osservatorio astronomico.
Fu edificato nel 1072 per volere del Conte Ruggero II Normanno allo scopo di difendere il territorio e la loro dimora. Tramite il monaco benedettino Goffredo Malaterra, sono a noi pervenuti dei documenti storici che affermano che il castello di Paternò sarebbe stato edificato su alcuni resti di una costruzione araba di proprietà dell’emirato musulmano dell’epoca. Il castello normanno di Paternò svolse anche funzioni amministrative e residenziali. Fra i personaggi che vi dimorarono, il più noto è Federico II di Svevia, che vi abitò dal 1221 al 1223. Il castello fu poi residenza della regina Eleonora D’Aragona ed, in seguito, della regina Bianca di Navarra. Il castello a Paternò passò infine nelle mani della famiglia Moncada, che resse la città per quattro secoli e che destinò il castello, in alcuni periodi, alle funzioni di pubbliche carceri.
La struttura è realizzata in conci di pietra lavica di pezzatura irregolare e malta, la torre rettangolare si sviluppa su tre livelli principali, raggiungendo l’altezza di di 34 m. Elemento caratteristico dell’edificio è il contrasto tra il colore scuro delle pareti monolitiche e il calcare bianco dei conci squadrati dei cantonali e delle mostre delle variegate bucature.
Al piano terra sono presenti una serie di ambienti di servizio e la cappella del palazzo dedicata a San Giovanni Battista. Essa è formata da un vano rettangolare a navata unica con un abside semicircolare, scavato nello spessore del muro orientale, con il tetto a volta decorato con stelle lignee dorate che la trasformano in un cielo stellato. Le pareti della cappella sono ornate resti di pitture murali a tempera a tema epico-religioso, risalenti al periodo tra la fine del XII secolo e la prima metà del XIII secolo. Al primo piano si trova il salone delle armi in cui avevano luogo banchetti d’onore ed esercitazioni dei nobili che dimoravano nel castello. Su di esso si affacciano la cucina, l’alloggio per il castellano e la cancelleria. Sul lato nord-est si trova la prima delle quattro torrette di guardia. Al secondo e ultimo piano sono presenti quattro grandi ambienti quadrati un tempo adibiti a residenza dei regnanti e dei loro ospiti, collegate da un corridoio centrale con due grandi bifore gotiche, quella bianca sul lato est e quella nera sul lato ovest. Si giunge infine, attraverso 131 scalini, al terrazzo di copertura e, attraverso due botole, a due camminamenti con probabili funzioni militari.

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