Paternò

Chiesa S. Maria dell'Alto a Paternò



La Chiesa di Santa Maria dell'Alto a Paternò è la Chiesa Madre della città. Essa sorge in una splendida posizione panoramica, in cima alla collina storica, all'apice della scalinata settecentesca.
Fu edificata in epoca normanna, nel 1072, epoca in cui l'antico abitato di Paternò era concentrato sul colle, per volere del Gran conte Ruggero I di Sicilia, e fu intitolata a Santa Maria del Signore. Si ritiene che la chiesa sia stata edificata sui resti di un edificio di culto di epoca bizantina. Secondo fonti storiche, sul medesimo sito, in età antica sorgeva un tempio pagano dedicato alla dea Ibla. Nel XVIII secolo, l'edificio su soggetto ad importanti rimaneggiamenti tra cui il cambio di orientamento: in origine la facciata principale era rivolta verso la valle del Simeto, dove si trovava il borgo antico, il successivo sviluppo del centro abitato nella parte orientale sulla pianura sottostante determinarono questo cambio di orientamento in modo che il nuovo accesso fosse rivolto verso la città. L'edificio fu danneggiato dal terremoto del 1693 e venne ricostruito in stile in stile barocco. I lavori per il rifacimento della facciata risalgono probabilmente all'ultimo ventennio del XVIII secolo.
La facciata, in stile neoclassico, presenta un grande portale principale d'ingresso affiancato ai due lati da due finestre quadrate, e sormontato da una finestra rettangolare, a sua volta affiancata ai due lati da due celle campanarie per lato con arco a tutto sesto. Nella parte posteriore dell'edificio si notano i resti dell'antico prospetto medievale.
L'interno è suddiviso in tre navate da due lunghe file di pilastri realizzati con conci in pietra lavica a vista, su cui si impostano archi a tutto sesto, sormontati da un cornicione in stile tuscanico. Originariamente la copertura dell'edificio era a capriate lignee, poi sostituite nel Settecento da una lunga volta in muratura. Alcune di queste capriate sono esposte nel corridoio adiacente alla sacrestia. Di particolare pregio è il pavimento delle due navate laterali realizzato in cotto ceramicato, dai colori policromi. La navata di destra è conclusa dalla cappella del Crocifisso, dove è collocato un antico pulpito in stile barocco in legno intagliato di color bianco e oro, e su cui domina una scultura lignea secentesca contornata da un grandioso reliquiario barocco. La navata di sinistra è conclusa dalla cappella dedicata al Sacramento arricchita da un altare in marmi intarsiati sormontato da un tabernacolo intarsiato.
Tra le opere custodite all'interno della chiesa, di particolare pregio sono: la tavola bizantina della Madonna Nera con il Bambino in braccio, collocata sull'altare maggiore, chiusa dentro una cornice lignea intagliata e indorata; il coro ligneo barocco risalente al 1650; il mobilio ligneo settecentesco della sacrestia, un tempo aula capitolare; la statua di San Vincenzo martire risalente al 1500.



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