Antiche origini di Agira


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Agira, insieme ad Erice, è la città siciliana che ha avuto più continuità abitativa sullo stesso luogo dalla preistoria ad oggi.
Le origini di Agira sono antichissime e dallo studio di alcuni reperti preistorici si è potuto documentare che inizialmente la città fu popolata, circa 30.000 anni fa, quando l'isola era ancora unita alla penisola italica. Nell'Area di Agira esistono tracce di abitati umani del Paleolitico, Neolitico ed Età del Bronzo. Nel II millennio a.C., fu abitata dai Sicani: in alcune grotte di Agira sono state rinvenute delle ossa umane riferibili a questo periodo.
Fino al sorgere di Siracusa ed Agrigento, fu certamente fra le maggiori città di Sicilia. Nel IV sec. a.C. ha una sua Zecca, fu alleata di Siracusa contro i Cartaginesi e fu conquistata dai Romani. Lo storico Diodoro Siculo del I sec. a.C., che ebbe i natali ad Agira, scrive che ad Agira vi si trovavano un teatro, secondo solo a quello di Siracusa, magnifici templi ed una grande agorà, mentre Cicerone nelle “Verrine” la cita come una delle ricche città siciliane depredate del governatore Verre.
A partire dal periodo bizantino le vicende di Agira si identificano con San Filippo, il monaco basiliano mandato per convertire gli abitanti, fondatore di un monastero, che diventerà il protettore della città.
Le dominazioni che si sono susseguite sull’isola, dagli arabi ai Normanni, dagli Svevi agli Angioini, dagli Aragonesi ai Borboni, hanno lasciato le loro tracce anche ad Agira. Ne sono importanti esempi i tipici vicoli e cortili arabi si ritrovano nel quartiere “Le rocche”, i ruderi del castello normanno e l'Aron di pietra, di grande valore storico ed artistico, della distrutta Sinagoga, conservato nella Chiesa del SS. Salvatore.

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