Leggenda della Bella Angelina


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La leggenda della bella Angelina narra di un grande amore e di una fedele ancella e spiega l’origine del borgo di Francavilla.
La leggenda narra che, nel piccolo borgo di Castiglione di Sicilia, vivesse una bellissima giovane donna di nome Angelina, sempre accompagnata dalla sua fedele ancella Franca. La fanciulla era figlia del potente signore del feudo di Castiglione, l’ammiraglio Ruggero di Lauria, il quale spesso ospitava personalità di spicco della nobiltà francese, poiché a quell’epoca la Sicilia era sotto la dominazione angioina.
Alcuni nobili francesi di ritorno dal castello di Castiglione, raccontarono a corte della bellezza di Angelina. Fu così che il delfino di Francia volle recarsi lui stesso in Sicilia per conoscerla. Giunto sull’Isola, il reale francese conobbe Angelina e subito nacque un profondo amore tra i due giovani.
Ma proprio allora scoppiarono i Vespri siciliani, e i due amanti si riscoprirono improvvisamente nemici: lui in quanto erede al trono di Francia e lei in quanto siciliana. Il delfino francese fu costretto a ritornare in Francia ma promise ad Angelina di ritornare. Quando la fanciulla avesse visto accendersi tre fuochi sul monte Rotondo, quello sarebbe stato il momento di riunirsi.
Arrivò il giorno in cui il delfino di Francia fece ritorno in Sicilia. In occasione di una festa, organizzata dal Ruggero di Lauria il 10 agosto, Angelina capì che il suo amato era tornato per portarla con sé: durante la cena i commensali avevano parlato di un uomo che avevano incontrato quel giorno nel bosco e che aveva dichiarato loro di essere venuto a riprendere la cerva che aveva ferito.
Per tutta la notte Angelina rimase di guardia alla finestra, aspettando di vedere accendersi i tre fuochi, ma, sentendosi piuttosto assonnata, chiese alla sua fidata ancella, Franca, di vegliare per lei. L’ancella eseguì l’ordine e infatti avvisò la padrona di aver visto il segnale stabilito. Con una lampada segnalò di aver ricevuto il segnale, cosicché il delfino poté avvicinarsi in sicurezza insieme ai suoi servitori. Saliti a cavallo, i due innamorati fuggirono baciati dal buio della notte e, lasciando la Sicilia, furono liberi di vivere il proprio amore.
Si narra che il principe francese fu talmente grato a quella fedele ancella che volle ricompensarla, fondando poco distante da Castiglione di Sicilia, il borgo di Francavilla di Sicilia, che prese, per l’appunto, il suo nome.

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