Madonna delle Lacrime di Chiusa Sclafani


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La Madonna delle Lacrime di Chiusa Sclafani fa riferimento ad un evento miracoloso avvenuto nel novembre del 1835 a Chiusa Sclafani.
Da una effige della Vergine dipinta su vetro, raffigurata insieme a San Giuseppe ed il Bambino Gesù, scaturirono lacrime umane.
L’immagine sacra si trovava nella casa di donna Felicia Lombardi la quale vi teneva accesa davanti una lampada ad olio. Una sera, altermine della recita del rosario, la domestica della signora, mentre cambiava l’olio della lampada, si accorse che dagli occhi della Madonna scendevano delle lacrime. Accorse subito la Signora Felicia, la quale vide piangere la Vergine Santissima, ma dubitando dei suoi stessi occhi toccò con il dito le lacrime. Il dito si bagnò. L'evento miracoloso si ripeté per cinque volte: assistettero alla lacrimazione persone di ogni ceto e, naturalemte, sacerdoti, religiosi e suore. L’arciprete dell'epoca, al fine di evitare che si potesse pensare che tali lacrime provenissero da pareti impregnate d’umido o che fossero state create in modo artificiale, fece rimuovere, davanti al clero e numerosi testimoni, la tavola di pietra e la carta sovrapposta al cristallo. Fu appurato che sia il cristallo, sia la carta che la tavola erano completamente asciutte. Fu deciso allora di riporre la Santa Immagine in una scarabattola con tre cristalli che fu poi fu chiusa e sigillata ermeticamente. Dopo due giorni la Madonna, verso il tramonto, fu vista piangere ancora. L'ultimo evento miracoloso risale al 16 novembre 1835 quando, dopo la benedizione eucaristica, il cappellano con altri preti e fedeli assistettero al ripetersi del miracolo.

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