Area Archeologica di Morgantina


Area Archeologica di Morgantina

philippe.hemmel - CC2.0

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 Largo Torres, 1 - Aidone (EN)
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L’Area Archeologica di Morgantina si sviluppa su un’altura nei monti Erei e domina dall'alto il fiume Gornalunga e la vallata sottostante. L’area, abitata sin dall’epoca protostorica, è un caso raro in Sicilia di città abbandonata e quindi non ha subito trasformazioni per la continuità di vita. La città fu infatti abbandonata nel I secolo d.C..
L’area presenta due nuclei di grande interesse: l’acropoli della Cittadella e la contrada di Serra Orlando che fu sede di un nuovo insediamento urbano, sorto dopo la distruzione della città avvenuta nel 459 a.c. per mano del condottiero siculo Ducezio.

L’acropoli della cittadella, situata nell’estremità orientale del sito, rappresenta il nucleo più antico della città che venne distrutto nel 459 a.C.. In quest’area si sviluppò il primo insediamento abitativo e l’acropoli greca arcaica. Sono presenti tracce di capanne del periodo castellucciano, antica età del bronzo. Su questi resti sviluppò, attorno al 560 a.C., il nucleo cittadino edificato dai calcidesi di Catania. Di questo nucleo cittadino rimangono parte della cinta muraria, alcuni sacelli di culto, un’area pubblica, e una necropoli con tombe di tipo a camera. Poco distante si trovano i resti dell’antico santuario tesmoforico di Demetra e Kore.

Nell’area di Contrada Serra Orlando si sviluppò, sotto il l’impero di Ierone II, il nuovo abitato edificato a seguito della distruzione dell’acropoli nel 459 a.C.. L’area presenta diversi imponenti monumenti i cui resti sono tutti databili a partire dal III secolo a.C..: l’agorà, con le stoài est ed ovest; il Ginnasio; il pritaneion; il bouleuterion; il teatro e l’ekklesiasterion; due edifici termali la cui copertura a volta delle terme nord si ipotizza possa essere legata al nome di Archimede. A completare l’area i resti di due granai pubblici, la fontana monumentale edificata nella stoà est e una serie di abitazioni private a peristilio, tra cui la cosiddetta Casa del Ganimede, così chiamata per la presenza di un mosaico figurato di Ganimede del III secolo a.C., uno dei più antichi in Sicilia.

La città è ancora in corso di scavo.
Il teatro ospita periodicamente eventi teatrali.

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