Chiesa della Magione a Palermo
La Chiesa della Santissima Trinità di Palermo, più nota come chiesa della Magione, si erge sul lato meridionale di un vasto spiazzo formatosi in seguito ai bombardamenti aerei del 1943.L’edificio rappresenta uno degli ultimi prodotti dell’architettura medievale siciliana d’impronta fatimita e mostra, anche se in chiave ridotta, lo stesso schema iconografico delle cattedrali di Palermo e Monreale.
La chiesa, insieme all’annesso monastero, fu fondata alla fine del XII secolo da Matteo D’Aiello, cancelliere di Tancredi, l’ultimo Re normanno. La chiesa fu dedicata alla Santissima Trinità come forma di risposta a quelle dottrine considerate ereticali, molto diffuse a quei tempi, che attaccavano il concetto di “Trinità”.
Il nome di “Magione” fa riferimento a quanto accaduto nel 1197. A quell’epoca l’Imperatore svevo Enrico VI, cacciò i cistercensi dalla chiesa e concesse gli edifici all’ordine dei cavalieri teutonici. Da questo momento la chiesa assunse il titolo di “mansio theutonicorum”, da cui il nome Magione. I cavalieri stravolsero l’assetto architettonico originario del’intero edificio, creando nuove cappelle, ingrandendo il convento e costruendo un ospedale destinato ai pellegrini tedeschi provenienti o diretti in Terra Santa.
La chiesa, realizzata da maestranze e da artisti di origini islamiche, è stata costruita probabilmente inglobando una struttura religiosa preesistente. L’esterno presenta una ricca varietà di motivi decorativi che richiamano il mondo arabo. La facciata è formata da tre portali ogivali con ghiere a rincasso. Nella parte superiore della facciata si trovano cinque finestre, di cui tre cieche al centro e due lucifere ai lati. Nell’ordine più alto della facciata vi è un’altra finestra posta in asse con il portale principale. La parte posteriore dell’edificio termina in tre absidi, di cui quella centrale è disegnata da archi intrecciati ben sporgenti mentre nelle minori questi sono appena accennati e nei fianchi viene riproposto il motivo delle finestre cieche con ghiere a rincasso.
L’impianto della chiesa è di tipo basilicale a tre navate separate da grandi archi ogivali sostenuti da colonne monolitiche di spoglio di diversa altezza, con capitelli a motivi vegetali stilizzati diversi nella forma e nella decorazione. All’interno della chiesa restano poche opere ma di notevole pregio: una Pietà di Archimede Campini del 1953, un’acquasantiera del XVI secolo, un Cristo benedicente della bottega dei Gagini e una Croce in pietra con l’emblema dei Cavalieri Teutonici.
