Chiesa di Sant'Antonio a Buccheri
Davide Mauro - CC4.0
La chiesa di Sant’Antonio a Buccheri, posta al culmine di una grande e ripida scalinata, con la sua alta e slanciata facciata, domina tutta la città.
Non è noto l’anno di edificazione ma un’iscrizione posta su un cantonale dell’abside reca la data 1212, che verosimilmente potrebbe essere anno di costruzione.
La struttura originaria presentava un orientamento inverso rispetto quello attuale: la facciata guardava verso piazza Fratti, che nel medioevo rappresentava il centro pulsante del paese. A seguito del terremoto del 1693, che distrusse completamente l'antica struttura, si decise di costruire il nuovo edificio sacro sullo stesso sito ma con dimensioni maggiori e diverso orientamento, in modo da affacciarsi verso sud dove dove già la città si era espansa. Fu così redifinito sul piano simbolico lo spazio urbano realizzando uno schema geometrico tipico del barocco, definito ai quattro punti cardinali dalla chiesetta del Santissimo Crocifisso di Monte Calvario, dalla chiesa di Santa Maria Maddalena, dalla chiesa Madre e dalla chiesa di Sant’Antonio.
La maestosa facciata a colonne con torre campanaria fu realizzata a diverse riprese da Rosario Martelli e successivamente dall’architetto don Salvatore Alì. Il volere dei confrati era quello che la facciata avesse un aspetto solenne e per questo il progetto fu periziato dall’architetto don Antonino Battaglia di Catania il quale fornisce nel maggio del 1793 un nuovo disegno con le modifiche cui l’Alì dovrà attenersi.
L’interno, a tre navate, presenta un impianto basilicale. Gli stucchi della navata centrale sono di Giuseppe Gianforma e furono realizzati nel 1757.
Tra le opere custodite all’interno della chiesa, di particolare pregio sono: Sant’Antonio in estasi opera di Guglielmo Borremans; San Vito con i santi Modesto e Crescenza dello stesso autore del 1728; il paliotto dell’altare costituito da una lastra di marmo su cui è scolpito un rilievo, di probabile fattura seicentesca, con scene bibliche.
