Zibibbo di Pantelleria


Vino Liquoroso Siciliano

Zibibbo di Pantelleria

Jérôme Loubès - CC3.0

Lo Zibibbo di Pantelleria è un prodotto d’eccellenza della viticoltura italiana. Il carattere eroico della sua produzione, in mano a pochi produttori e sfidata da numerose avversità, lo rendono un prodotto di rarità e qualità uniche. Il termine Zibibbo è utilizzato per definire il vitigno Moscato d’Alessandria, ma più comunemente si riferisce al vino liquoroso che ne viene ricavato. Lo Zibibbo o Moscato d’Alessandria è un vitigno originario dell’Egitto, introdotto sull’isola di Pantelleria dai Fenici nell’ VIII secolo avanti cristo. A differenza del Moscato bianco, diffusissimo in quasi tutto il territorio italiano, il grappolo di Zibibbo è leggermente più grande e possiede acini leggermente ovoidali dalla buccia più spessa. Il termine “Zibibbo” deriva da “zibib” un termine arabo che significa “uva passa” o “uvetta” e che evidentemente si riferisce alle caratteristiche del vitigno che ben si presta all’essiccazione e alla sovra-maturazione dalle quali nasce una dei prodotti vitivinicoli di punta del sud Italia. Sull’isola di Pantelleria sopravvivono i terrazzamenti di origine araba sui quali veniva storicamente piantata la vite: essi costituiscono ancora oggi una caratteristica distintiva della produzione pantesca che si è adattata all’ambiente unico dell’isola. La particolarità di questa produzione è tale da essere stata inserita nel Patrimonio dell’Unesco nel Novembre 2014; un traguardo d’eccezione se si pensa che è la prima volta che una pratica agricola viene iscritta nella lista Unesco. I produttori di Zibibbo lavorano ancora manualmente, talvolta ricorrendo ad attrezzi da traino e muli, contribuendo all’unicità di un prodotto frutto di secoli di storia. Per proteggere il vitigno dai forti venti costieri, lo Zibibbo viene coltivato ad alberello molto basso, poggiato in una conca in modo che la vegetazione tocchi praticamente il terreno e formi una barriera a venti e salsedine.


enjoysicilia