La Lettera del Diavolo


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La Lettera del Diavolo, trascritta da una monaca del monastero di Palma di Montechiaro, è un mistero ancora irrisolto nella storia della Sicilia.
Nel monastero di clausura di Palma di Montechiaro, l’11 Agosto 1676, Suor Maria Crocifissa della Concezione viene rinvenuta a terra nella sua cella, stremata, con le mani e la faccia sporche d’inchiostro. Stretta nelle sue mani c'è la Lettera del Divolo: un misterioso foglio dal contenuto incomprensibile che unisce caratteri provenienti dal greco, dal latino, dal cirillico, dal runico (l’alfabeto utilizzato anticamente dalle popolazioni germaniche) e dalla lingua degli yazidi (antico popolo iracheno pre-islamico che si diceva fosse adoratore del diavolo).
Secondo quanto la suora ha raccontato alle consorelle, quella notte lei avrebbe sostenuto una strenua lotta contro dei demoni che l’avrebbero costretta a scrivere quella misteriosa lettera. Secondo la leggenda la suora, seppur spaventata da uno dei demoni che minacciava di colpirla con un pesante calamaio di bronzo, non appose la sua firma sulla lettera ma crisse “ohimé”, l’unica parola leggibile del documento.
Tale versione del racconto è accettata dalla chiesa che ha beatificato la monaca nel 1787, sotto il papato di Pio VI.
Si narra che i demoni avrebbero riferito altri due messaggi alla monaca che si rifiutò di rivelare, anche in punto di morte.

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